Umberto Dazzi, ad Avenza, potrebbe sembrare un nome come tanti. Ma di Umbè d'l'Avenza, detto anche Ngalopide, ce nè uno solo. Classe 1967, Umberto è il vincitore della gara di soprannomi indetta dal portale www.avenza.it, piazzando il proprio pseudonimo al primo posto, con una manciata di preferenze in più rispetto al secondo classificato. Lavoro nell'ambiente del marmo ci spiega Umbè, ma scambiando quattro chiacchiere informali al Caffè Lavenza (di cui è quotidiano frequentatore), emergono caratteristiche che lo rendono personaggio a pieno merito. Fin da ragazzino, ultimata la scuola, ha sempre dimostrato una particolare inclinazione verso tutto ciò che è arte creativa, con specifica predilezione verso la pittura a olio e la scultura, tanto da creare (diversi anni fa) un laboratorio-studio nella Piazzetta delle Erbe, cuore e simbolo della Carrara storica. Ed è proprio nel suo studio, attraverso la collaborazione con artisti e studenti dell'Accademia, provenienti da ogni zona della Toscana, che nasce il soprannome Umbè d'Avenza, come identificativo del luogo di provenienza del nostro artista. Un po' come Leonardo da Vinci scherza con intelligente ironia Umberto, dimostrando una modestia che valorizza ancor di più il risultato della propria passione. Oltre alla pittura e alla scultura, Umbè d'Avenza ama trascorrere il proprio tempo libero assieme ad un buon libro, preferendo classici o manuali; mentre non ha nulla da spartire con il calcio, verso il quale nutre una sincera repulsione (si stupisce, infatti, di come il quotidiano più letto in Italia sia proprio la Gazzetta!). Umbè d'Avenza, insomma, è uno dei nostri; una persona positiva che ha le radici nella terra della quale va fiero, proprio come del soprannome, con cui è diventato di diritto il Personaggio del Mese di Agosto. di David De Filippi
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