Che ad Avenza funzionasse una marineria locale, si ha notizia fin dal medioevo, ma evidentemente seguì anch'essa le sorti del borgo che conobbe periodi di spopolamento e rinascita. Sotto i Cybo-Malaspina, la popolazione riprese le attività legate al mare, rilanciate quasi sicuramente anche dall'immigrazione di alcune famiglie genovesi dalla riviera di Sestri Levante e Lavagna.Nel XVIII sec, al tempo di Maria Teresa Cybo-Malaspina e sua figlia Maria Beatrice d'Este, si concessero parecchi brevetti di padrone di barca, 121 per la precisione, a marinai locali e di altre località .Fu anche tentata l'escavazione di una darsena fallita per il ritirarsi del mare: faceva parte di un progetto ciclopico di cui la darsena effettivamente scavata era solo la minore delle due ideate; le previsioni del progettista, Ing.Milet, comprendevano un'intera città, Nouvelle Carrare, con tanto di chiese di reggia, ma solo due casamenti (magazzino e corderia ai lati della darsena) furono realizzati. La localizzazione del complesso (oggi scomparso) è possibile confrontando, il catasto di Maria Beatrice all'attuale: il sito è compreso tra Via Nazario Sauro e Via Capitan Fiorillo tra Ruga Maggiani e il prolungamento ideale di Via Varsavia. L'incremento della spiaggia, portò le autorità estensi intorno al 1830 a spostare in avanti la posizione della batteria costiera costruita alla fine del 700 (praticamente dal sito del casamento Fabbricotti la loggia , a quello tra Via Genova e Via del Commercio, sempre sul lato levante dell'attuale piazza Gino Menconi). Ma tornando al tema della navigazione, osserviamo che ai primi dell'ottocento, una serie di vicissitudini (complici gli episodi bellici dell'epoca napoleonica) praticamente azzerarono le capacità marinare avenzine, tanto che nel 1841, quando Domenico fabbricotti dovette reclutare l'equipaggio della goletta S.Andrea, fu costretto a ricorrere a maestranze versiliesi, poichè in loco, coloro che erano capaci di manovrare velieri si contavano sulle dita di una mano. Ma questo episodio rappresenta l'inizio di un era per quello che era ormai un nuovo centro: la Marina di Avenza, che ai primi del Settecento consisteva in qualche magazzino, qualche capanna e la cappella di San Erasmo (protettore dei Naviganti), il tutto sparso su di una duna sabbiosa di recente formazione, ma che intorno al 1840, riprende nuovo vigore con assegnazioni di terreni e dal 1851, con la costruzione del pontile Walton e la quasi contemporanea formazione di una cospicua flottiglia di navicelli. Inizia in pratica la nuova storia di quella che verrà chiamata Marina di Carrara Tratto dal libro "La Marina di Avenza tra Vele e Bandiere" di Pietro Di Pierro
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