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Bene: ora che, metro più metro meno, sapete dove cercare i fantasmi, vi starete anche chiedendo se tutti possono vederli o ascoltare lo sferragliare delle loro catene... Certuni sentenziano che «gli spiriti si vedono con la coda dell’occhio quando si è rilassati»; i più tecnologici, invece, suggeriscono di registrare le loro voci e i loro rumori con appositi strumenti; altri ancora propongono di scattare foto con macchine speciali… Insomma, ciascuno scelga il metodo che preferisce: l’importante è avere cieca fiducia nell’aldilà . Fiducia che… anima, è proprio il caso di dirlo, i cultori della vita ultraterrena, secondo i quali, manco a dirlo, la morte non esiste.
«Come ci si spoglia degli abiti alla fine della giornata – ci viene spiegato, e noi riferiamo testualmente – così l’anima si spoglia del corpo umano quando quest’ultimo dorme. Morire è semplicemente l’atto di nascere su un altro piano dell’esistenza. Gli esseri umani – prosegue la breve lezione di fede – posseggono delle auree, profili colorati che circondano il corpo. Al momento della morte la luce svanisce, mentre l’io abbandona il corpo per compiere il viaggio verso uno stadio successivo di esistenza. L’io diventa un fantasma, vaga un poco a caso, forse stordito dall’improvviso choc della liberazione del corpo, e talvolta non trova subito la strada…».
Burloni o perfidi che siano, c’è da giurare che molti di voi si augurano di non incrociarla mai quella strada smarrita da uno dei tanti fantasmi nostrani. A meno che non vogliate diventare… acchiappafantasmi! Con la penuria di lavoro che c’è, potrebbe essere la soluzione di tanti problemi…
Nota: L’inchiesta è stata pubblicata da La Nazione oggi, 30 marzo, in Cronaca Carrara, pag. X: di Massimo Binelli
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